N. 48/49 (2019): Luigi Vietti e il professionismo italiano 1928-1998. Prime indagini
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Luigi Vietti e la scena architettonica ligure degli anni Trenta

Valter Scelsi
Università degli Studi di Genova
Biografia
FAM FAMagazine 48-49

Pubblicato 2019-11-11

Parole chiave

  • Luigi Vietti,
  • Genova,
  • Anni Trenta,
  • Razionalisti genovesi

Come citare

Scelsi, V. (2019). Luigi Vietti e la scena architettonica ligure degli anni Trenta. FAMagazine. Ricerche E Progetti sull’architettura E La Città, (48/49), 37–46. https://doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n48/49-2019/286

Abstract

Luigi Vietti si iscrive all’ordine degli architetti di Genova nel 1929, città in cui sarà chiamato a dirigere l’Ufficio distaccato della Soprintendenza di Torino per i monumenti della Liguria. È un’epoca di trasformazioni che investono la città, primo porto d’Italia e vertice dell’area nazionale di massima industrializzazione. Per un’intera generazione di architetti l’espansione della città di Genova, in particolare quella che si sviluppa a levante a partire dalla foce del torrente Bisagno, costituisce un’occasione di prova portando quest’area un vero parco del moderno. Ampia per varietà di firme e di programmi funzionali, l’architettura prodotta negli anni ‘30 e ‘40 nella zona della Foce ha subito un’indagine volta a definire i caratteri articolati di una scena professionale che si trovava ad agire in un territorio complesso e in via di continua definizione morfologica. Resta da mettere a fuoco, e perfino da censire in alcuni casi, il contributo al moderno dato da un significativo repertorio di architetture minori sorte nella fascia costiera a levante della piana, nelle zone di Albaro, Sturla, Quarto, Quinto e, all’estremo confine cittadino, Nervi.