N. 41 (2017): Rapporto sullo stato degli ex Ospedali Psichiatrici in Italia
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Progetto e libertà terapeutica. Parco Basaglia a Gorizia

Giuseppina Scavuzzo
Università degli Studi di Trieste

Pubblicato 2017-07-03

Parole chiave

  • Progetto urbano,
  • Ospedali Psichiatrici,
  • Riqualificazione

Come citare

Scavuzzo, G. (2017). Progetto e libertà terapeutica. Parco Basaglia a Gorizia. FAMagazine. Ricerche E Progetti sull’architettura E La Città, (41), 46–56. https://doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n41-2017/50

Abstract

Il parco Basaglia, ex ospedale psichiatrico di Gorizia, è luogo emblematico della rivoluzione medica e civile che Franco Basaglia inizia da qui, alla sua prima esperienza come direttore, nel 1961.
Da alcuni anni il parco è oggetto di studio e area di progetto del Corso di Laurea in Architettura dell’Università di Trieste. Si può progettare, dentro e fuori dall’Università, credendosi liberi di trattare lo spazio in termini astratti o quantitativi, oppure muovendo dalla lettura delle tracce, materiali e immateriali, presenti in un luogo per immaginarne un futuro necessario e possibile.
L’ex ospedale psichiatrico di Gorizia, con la sua storia, non è solo un’area nella quale esercitare le forme del progetto, è un giacimento culturale di pensiero critico che può offrire alla scuola di architettura l’occasione di interrogarsi su questioni cruciali: come, in una fase di architettura post-critica, si può dare forma, rappresentare e forse imparare da una battaglia del pensiero critico nata dalla psichiatria ma che mette in guardia da tutti i poteri normalizzanti, l’oggettivazione delle soggettività, la riduzione all’a-problematicità?
L’adiacenza del parco al confine, già italo-jugoslavo parte della cortina di ferro, oggi più pacificamente italo-sloveno, l’impianto risalente ai primi del ‘900 e le successive trasformazioni, le vicende storiche delle quali è stato teatro, fanno emergere come centrali per il progetto i temi: dell’identità, dell’architettura e di chi la abita; del limite, nelle accezioni materiali e in quelle immateriali; della memoria, della consistenza materiale dell’architettura esistente e di una battaglia civile, sociale, etica, per la libertà di chi cerca se stesso in modo anche problematico. Che è poi l’unico modo di cercare davvero, anche in architettura.

Riferimenti bibliografici

  1. AA.VV., L’ospedale psichiatrico provinciale di Gorizia (ristampa dell’edizione originale, Tipografia sociale 1933), Grafica goriziana, Gorizia 1996,
  2. A. Marin, Gorizia. Piani e progetti per una città di confine, Ed. Casamassima Libri, Udine 2007.
  3. F. Basaglia, a cura di, L’istituzione negata, Dalai editore, Milano 2010
  4. V. Gregotti, Architettura, giustizia più libertà, in “Corriere della sera”, pag. 33, 4 settembre 2016.