Pubblicato 2018-03-15
Parole chiave
- Politica e architettura,
- Autonomia e pluralismo dell’architettura,
- Architettura disegnata
Come citare
Abstract
La rivista Controspazio diretta da Paolo Portoghesi uscì dal 1969 al 1981, e pubblicò un totale di 60 fascicoli. A essa vi lavorarono tre redazioni. La prima redazione fu a Milano dal 1969 al 1972 e produsse 26 fascicoli; la seconda (1973-1976) e la terza (1977-1981) furono a Roma, e ciascuna di esse produsse 17 fascicoli.
Il tema fondamentale affrontato nella stagione milanese fu quello dell’autonomia dell’architettura: in quel periodo la rivista fece conoscere in modo organico le ricerche sugli studi urbani condotte a Venezia e a Milano, e in particolare contribuì alla conoscenza dell’opera teorica e progettuale di Aldo Rossi e della cosiddetta Tendenza.
La prima stagione romana affrontò una rilettura critica dell’architettura italiana del dopoguerra, incentrata sull’opera di maestri come Ridolfi e Gardella, e focalizzò la propria attenzione critica sull’eredità del Movimento Moderno. Si contrapposero due linee: una faceva capo all’eredità neo-razionalista; l’altra rivolgeva la sua attenzione all’espressività dei linguaggi e al ritorno alla storia.
La terza stagione infine affrontò in modo esplicito le problematiche dell’uscita dal Movimento Moderno, e contribuì portare in luce le tematiche che sarebbero state le protagoniste della Prima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.