Disegno e Progetto

2021-07-14

INTERNATIONAL CALL FOR PAPERS

59 / 2022
DISEGNO E PROGETTO
a cura di Chiara Vernizzi e Enrico Prandi


ABSTRACT
Obiettivo della presente call è sollecitare l’esplorazione – da parte di studiosi e ricercatori di università italiane o straniere impegnati nelle loro ricerche in condizione non ancora strutturata – delle relazioni tra Progetto e Disegno, inteso, quest’ultimo, nella sua molteplice accezione di strumento per l’elaborazione, la messa a punto e l’espressione dell’idea progettuale, prima, e di mezzo di comunicazione finale dei dati tecnici e formali del progetto, poi.
La call vuole stimolare una riflessione sul senso del Disegno del Progetto di architettura, sul suo intrinseco valore dell’espressione figurativa, sul suo essere strumento di studio, di prefigurazione, valutazione e comunicazione degli esiti progettuali, ma anche (e soprattutto) sulla sua accezione di strumento di riflessione e di espressione della poetica, non solo architettonica, di chi lo utilizza per esprimersi.
I contributi selezionati andranno ad affiancare gli interventi proposti da alcuni studiosi e architetti di chiara fama che si sono occupati del tema.

CALL
Rifacendosi al dibattito avviato nel lontano 1980 dal CSAC negli incontri di lavoro su “Il disegno dell’architettura” e proseguito negli anni grazie a numerosi studi e mostre tematiche, tra cui a titolo di esempio quella su “Disegni di architettura. Cinque Storie Italiane. Carlo Aymonino, Guido Canella, Gabetti & Isola, Paolo Portoghesi e Aldo Rossi” – tenutasi alla Fondazione Portaluppi di Milano e poi a Bari all’inizio degli anni Duemila, si intende avviare una riflessione sullo stretto rapporto esistente tra Disegno e Progetto con particolare riferimento ad alcuni elementi, quali il ruolo sempre attuale e imprescindibile del disegno manuale, e in particolare dello “schizzo”, nelle prime fasi ideative del progetto e del ruolo rivestito negli ultimi trent’anni dagli strumenti digitali per la rappresentazione e la gestione del Progetto.
Oggi, non si può parlare, infatti, di Disegno di Progetto senza riflettere sulla rivoluzione che a partire dalla fine del secolo scorso ha investito l’architettura e la sua formazione: l’avvento del disegno digitale in tutte le sue forme. In questo senso, se un tipo di disegno (quello iniziale, lo schizzo) continua ad essere praticato come strumento essenziale di comunicazione dell’idea nelle sue fasi iniziali (e il suo insegnamento diviene elemento di resistenza culturale), la rappresentazione del progetto è stata investita dalla rivoluzione digitale.
La sfida attuale è senz’altro quella di un utilizzo consapevole del disegno digitale come strumento personale e caratterizzante la poetica soggettiva di ogni autore. Alcune firme dell’architettura contemporanea, dimostrano come sia possibile piegare l’informatica (e, nello specifico il disegno digitale) nella caratterizzazione del progetto, sfruttandone le peculiarità non solo per la gestione dell’iter progettuale (dall’ideazione alla progettazione esecutiva), ma anche per controllare forme nuove, non convenzionali, la cui visualizzazione e successivo sviluppo risulterebbero impossibili con gli strumenti tradizionali.
La vera sfida oggi è quella di riuscire a integrare i due approcci, tradizionale e digitale (e relativi aspetti di interoperabilità ormai imprescindibili) nella piena convinzione che lo schizzo, atto intimo di approccio all’idea di progetto, resti un momento insostituibile di riflessione e dialogo intrinseco e che, solo in un secondo momento, l’utilizzo del vasto panorama di strumenti e processi digitali possa sviluppare ed esprimere al meglio le potenzialità del progetto, declinato secondo le più personali poetiche grafico-espressive.
A questo proposito, all’interno della cultura architettonica italiana del secondo dopoguerra (il contesto in cui la rivista tradizionalmente si muove) alcune figure di architetti italiani (da Aymonino a Rossi, Canella, Portoghesi, Gabetti & Isola, Purini, ecc.) hanno infatti utilizzato il Disegno non solo come strumento di mera rappresentazione tecnica, ma come espressione personale del linguaggio del progetto spingendolo oltre, fino ad attribuirgli un ruolo essenziale nella costruzione della teoria nonché della specifica poetica, come emerge nel volume curato da Carlo Mezzetti “Il Disegno dell’architettura italiana nel XX secolo” (Edizioni Kappa, Roma, 2003).
All’interno del numero di FAMagazine, alcuni contributi teorici iniziali, a cui si affiancheranno quelli oggetto della presente call, si occuperanno di inquadrare il tema del rapporto tra Disegno e Progetto in due sezioni: Disegno come strumento dell’ideazione progettuale; Disegno come strumento di comunicazione/prefigurazione del progetto.

La prima sezione indagherà il ruolo, i modi e le poetiche espressive relative allo schizzo come momento di approccio personale al progetto di architettura; al suo ruolo nella formazione e nell’affinamento dell’idea progettuale; agli strumenti e ai modi utilizzati nella definizione di una vera e propria personale poetica espressiva, che diventa cifra stilistica peculiare ma soprattutto che definisce un modus operandi, un metodo di approccio e di sviluppo dell’idea primigenia.
La seconda sezione concentrerà l’attenzione sui modi e sugli strumenti (digitali o no) attraverso i quali il progetto viene, affinato (anche negli aspetti formali) espresso e comunicato nelle sue fasi più avanzate di definizione, alla ricerca di linee di poetica espressiva che negli elaborati di più canonica applicazione dei codici di rappresentazione definiscono in modo forte le singole personalità progettuali, con particolare riferimento alle viste tridimensionali di prefigurazione degli esiti finali e della loro relazione con il contesto. In questa sezione si evidenzia anche il ruolo degli strumenti di disegno e modellazione digitale nella definizione e gestione di nuove forme progettuali.

PARTECIPAZIONE
La partecipazione alla call è aperta a studiosi di architettura nazionali ed internazionali non strutturati (dottorandi, borsisti, assegnisti, dottori di ricerca, ricercatori RTDA).

La call è strutturata in due fasi:
- una prima fase (proposta abstract) in cui gli studiosi dovranno caricare sulla piattaforma un file Word contenente un abstract di 3.000 caratteri, 5 parole chiave e la biografia dell’autore/i;
- una seconda fase (proposta full papers) successiva alla selezione degli abstract, in cui gli studiosi dovranno caricare sulla piattaforma il full paper di 13/15.000 caratteri, completo di nuovo abstract di 800 caratteri, 5 parole chiave, bibliografia e biografia dell’autore/i.
Gli articoli devono essere accompagnati da min 1, max 10 immagini. Dovrà essere indicata l’immagine simbolo da associare al saggio.

I papers selezionati saranno sottoposti alla procedura di double-blind peer review. I revisori, scelti tra gli aderenti all’Albo dei Revisori della rivista, esprimono un giudizio finale che va dall’accettazione senza modifiche, accettazione con modifiche, respingimento con consiglio di ripresentazione e respingimento con consiglio di presentarlo ad altre riviste più pertinenti. Per maggiori informazioni sul processo di revisione si veda l’apposita sezione Linee guida per i revisori degli articoli e scheda di valutazione.

L’esito della selezione e i giudizi della peer review saranno comunicati via mail all’autore dell’articolo.
È possibile presentare l’abstract in una delle due lingue della rivista (italiano o inglese): in ogni caso, essendo FAM rivista bilingue, il full papers finale dovrà essere fornito anche con traduzione nella seconda lingua.
Sia l’abstract che il full paper sono da scrivere direttamente nel Template Word scaricabile dalla piattaforma.

Per ulteriori indicazioni riguardo le procedure di selezione vedere la sezione Editorial policies

Per ulteriori indicazioni riguardo l’invio della proposta vedere la sezione Proposte

SCADENZE
L’upload dell’abstract va effettuato entro e non oltre il 7 settembre 2021.
Per le scadenze successive vedere la Timetable riassuntiva.

PUBBLICAZIONE ARTICOLI
I curatori del numero, di concerto con la direzione, effettueranno la selezione degli abstract seguendo criteri di originalità e pertinenza rispetto al tema, organicità del numero e dimensione del fascicolo per un massimo di 6 articoli. In presenza di contributi meritevoli tale numero può aumentare a descrizione della direzione.
La pubblicazione avverrà nel n. 59 del 2022.

TIMETABLE RIASSUNTIVA
15 luglio 2021 lancio call
7 settembre 2021 termine ultimo per l'invio degli abstract;
15 settembre 2021 termine ultimo per la comunicazione della selezione degli abstract;
26 ottobre 2021 termine ultimo per l'invio del full text nella prima lingua (italiano o inglese);
20 novembre 2021 termine ultimo per la comunicazione dell’esito peer review full text;
11 dicembre 2021 termine ultimo per l'invio del full paper tradotto (nel caso di Giudizio A)) o eventualmente modificato (nel caso di Giudizio B))

Pubblicazione nel numero 59/2022

 

Info: redazione@famagazine.it