Un centro socio-sanitario per la popolazione aborigena a Newman 

David Kaunitz, Ka Wai Yeung (Kaunitz Yeung architects)



Questo progetto è dedicato alla prima struttura sanitaria primaria realizzata a Newman (10.000 abitanti) , una località 1200 km a nord di Perth, città principale della Contea di East Pilbara (15.000 abitanti), grande quanto il Giappone e con una popolazione a maggioranza aborigen. Una struttura che serve l’intera Contea con particolare attenzione agli aborigeni locali Martu e Niabali. Per la prima volta gli aborigeni avranno accesso a Newman a servizi sanitari controllati dalla comunità e culturalmente appropriati. L’edificio incorpora la sede centrale dell’ente cliente Puntukurnu Aboriginal Medical Service (PAMS) che serve le comunità remote di Kunawaraji, Punmu, Parnngurr e Jigalong distanti fino a 800 km da Newman.
Il sito del progetto si trova di fronte all’ospedale regionale e in posizione centrale nella città di Newman. Il Centro comprende strutture di servizio di medicina generale, salute infantile/materna, dentistiche, terapeutiche e altre sanitarie affini per i medici specializzati in visita da Perth. Uno degli obiettivi principali era ridurre al minimo i notevoli costi e gli impatti negativi sulla salute mentale delle persone Martu e Niaboli che lasciavano il paese e la famiglia per farsi curare a Perth.
I servizi sanitari comunitari controllati dagli aborigeni sono importanti per affrontare le principali questioni sanitarie e sociali che colpiscono in modo sproporzionato gli aborigeni. La causa principale di questi problemi è la discriminazione, la perdita e la distruzione della cultura e del senso di comunità. A ciò si aggiunge spesso la scarsa dotazione delle infrastrutture che non consentono di fornire servizi adeguati, limitando gli incontri e l’arrivo di nuovi soggetti.
Questo progetto è una componente importante del piano strategico per espandere e rafforzare il PAMS. Pone la comunità al centro dell’erogazione della salute fornendo allo stesso tempo uno spazio clinico aggiuntivo focalizzato sui problemi sanitari acuti della comunità. Un piano socio sanitario focalizzato sulla comunità e sull’inclusione con l’obiettivo di aumentare i tassi di partecipazione e comunicazione per migliorare le pratiche della salute preventiva. In definitiva, l’aumento del tasso di informazione medica risulta un parametro chiave del successo del progetto. I servizi ampliati e la possibilità di essere curati senza recarsi a Perth diventano aspetti fondamentali. Anche il risultato architettonico appare decisivo. È necessario realizzare una struttura all’avanguardia che sia connessa alle persone, al paese e alla cultura locale. In questo modo supporterà elevati livelli di assistenza pur essendo intriso di umanità e quindi abbracciato dalla comunità. Un luogo di cui la comunità possa essere orgogliosa e in cui poter accogliere. Un luogo che mette il benessere al centro della comunità.

L’approccio progettuale
L’identità architettonica del progetto è intrisa di senso del luogo, di cultura e persone del contesto con l’obiettivo di porre il benessere al centro della comunità e rappresentare fisicamente l’etica secondo PAMS. Ciò è stato sostenuto dal processo di co-progettazione che è stato un’estensione dell’ampio processo di co-progettazione condotto da Kaunitz Yeung Architecture durante la progettazione delle cliniche Punmu & Parnngurr completate nel 2018. Ciò è stato possibile grazie al fatto che l’architetto ha trascorso molto tempo nelle comunità nel corso degli anni durante i progetti. Così facilitando la consultazione iterativa e un vero processo di co-progettazione con la comunità e i gruppi di utenti specifici. È importante sottolineare che ciò consentiva rapporti estemporanei, sotto un albero, alla pompa di benzina o mentre si andava a fare la spesa e quindi permettendo di sentire tutte le voci di una cultura nomade che non sempre si sente a proprio agio nel parlare all’interno di un’assemblea. Il risultato è una messa a punto dell’architettura che entra in risonanza con la comunità, arricchendo i suoi caratteri secondo forme sofisticate in quanto corrispondenti alle persone, al luogo e alla cultura del contesto.

La tipologia del cortile
Gli edifici a cortile rappresentano un tipo architettonico su base logica e ben utilizzabile per i climi desertici. Nonostante ciò, questo non è un approccio comunemente praticato in Australia. I cortili forniscono un cuore delicato e abitabile agli edifici e questo negli ambienti più difficili. Al riparo dai forti venti e dagli spazi soleggiati, l’ambiente può prosperare e le persone riunirsi. Questo è fondamentale nella concezione di questo progetto.
Immaginare uno spazio urbano controllato dagli aborigeni è stato centrale nell’idea di creare un parco pubblico non recintato davanti all’edificio dove la comunità aborigena locale potesse sentirsi a proprio agio determinandone l’evoluzione in quanto spazio pubblico.
Il cortile che funge da ingresso e attesa esterna è stato conformato in risposta alle condizioni climatiche del luogo e della regione. Questo spazio costituisce il fulcro del progetto collegando il parcheggio, il parco pubblico, la clinica e l’amministrazione. Serve come attesa all’aperto e fornisce visibilità tra le aree di attesa della clinica e quelle amministrative per prevenire l’isolamento istituzionale e consentire al personale di essere accessibile alla comunità.
Il tetto di entrambe le ali costruite pende verso il cortile, ed è rivestito in legno di latifoglie australiane per ridurre al minimo l’effetto dissipatore di calore ed essere confortevole anche a piedi nudi. I pluviali sono sostituiti con beccucci che guidano l’acqua nell’invaso centrale dove si trova una piantata di alberi maturi del tipo Eucalyptus Vitrix, quasi a voler imitare i letti asciutti dei fiumi così caratteristici del paese di Martu e Niaboli. Nei rari eventi piovosi dell’anno il cortile si trasforma brevemente in una possa d’acqua così come avviene nella campagna circostante.

Costruire in terra battuta
La terra battuta è un antico metodo di costruzione utilizzato in gran parte del mondo, ma conosciuto soprattutto in luoghi come il Mali e lo Yemen. La terra è un materiale da costruzione originale, abbondante, gratuito e sostenibile. Quella utilizzata per il progetto proveniva completamente dal sito, riducendo l’energia incorporata nell’edificio che altrimenti sarebbe stato rivestito con materiali prefabbricati trasportati da Perth a 1.400 km di distanza o in cemento.
Tuttavia, il valore di questa tecnica di costruzione va ben oltre. La terra battuta presuppone un essere umano in connessione intuitiva con il luogo in cui abita. Il materiale fa parte dell’identità di un paese. Riflette la luce diversa e assorbe la pioggia proprio come la campagna. Questo è ovvio e immediato per tutti ma risulta un valore particolarmente elevato e importante per gli aborigeni. L’entusiasmo della comunità per il progetto era palpabile una volta che i muri di terra battuta furono eretti ben prima che il progetto fosse completato.
Questo è qualcosa che Kaunitz Yeung Architecture ha imparato nei progetti precedenti. Per la Clinica Wanarn, sulle terre di Ngaanyatjarra, un muratore di Fremantle ha lavorato con la popolazione locale nella raccolta delle pietre per costruire muri inseriti paesaggisticamente e capaci di mitigare la polvere, creare sedute e proteggere l’edificio dal traffico veicolare. La reazione è stata profonda. La combinazione del coinvolgimento degli abitanti e dell’uso sensibile dei materiali del luogo nel progetto ha incrementato la soddisfazione per l’edificio da parte della popolazione locale che ne percepisce il legame con il contesto.
La terra battuta è stata quindi centrale nel contestualizzare il progetto e infondere nell’architettura quell’umanità che risuona in tutte le persone, ma in particolare negli aborigeni.

Paesaggio e spazio pubblico
L’aspetto paesaggistico è parte integrante dell’idea di contestualizzare e collegare l’edificio al paese. Sono state utilizzate oltre 2.000 piante endemiche locali per creare un valore paesaggistico significativo, ben percepibile e a bassa manutenzione. Gli Eucalyptus Vitrix prosperavano già all’interno e nei dintorni del sito senza alcuna cura e costituiscono le specie arboree utilizzate per i 30 alberi maturi piantati. Ciò ha più che compensato i 2 alberi rimossi per la costruzione.
La cosa più importante è il nuovo parco pubblico non recintato che si è formato davanti all’edificio. Ciò consente l’attesa all’aperto, ad esempio per famiglie allargate e bambini, soprattutto perché normalmente sono necessari più appuntamenti per le visite mediche. Per la prima volta a Newman è stato creato un parco pubblico di proprietà di un’organizzazione aborigena. Un raro luogo pubblico in cui sentirsi a proprio agio e provare un senso di appartenenza. Nel corso del tempo il contributo della comunità verrà sfruttato per personalizzare ulteriormente lo spazio e continuare a sviluppare un senso di identità comunitaria attraverso il parco e l’edificio.
Il paesaggio del cortile è parte integrante dell’esperienza che si ha dell’edificio. La copertura presenta un’apertura centrale e gli alberi maturi ombreggiano sempre più lo spazio formando un ambiente verde interno all’edificio. Questo è il tipo di contenimento e di utilizzo della natura, piuttosto che di costruzione oppositiva, che corrisponde alla cultura indigena.

Conclusioni
Nella tradizione del regionalismo critico, questo progetto determina una struttura architettonica innovativa, profondamente radicata nel luogo e permeata di umanità che genera identità comunitaria. Questo è fondamentale per rappresentare fisicamente l’etica del PAMS e aumentare i tassi di relazione e partecipazione ai programmi sanitari. Nel raggiungere questo obiettivo, il progetto ha posto il benessere al centro della comunità, elemento fondamentale negli sforzi volti a colmare il divario tra gli australiani aborigeni e non aborigeni. Ciò si ottiene soprattutto coinvolgendo gli aborigeni, rispettando empaticamente le loro persone, la cultura del luogo e del paese.


Bibliografia
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