Come si è arrivati alla scelta
dell’area di progetto?
L’area del progetto è stata individuata dal Comune di
Salonicco in quanto l’immobile è di proprietà
comunale e attualmente ospita un piccolo edificio del XIX secolo. Negli
ultimi anni, le Autorità locali hanno programmato la
ricostruzione del sito, al fine di creare un complesso edilizio che
soddisfacesse, funzionalmente ed esteticamente, le esigenze dei
residenti e allo stesso tempo producesse uno “Spazio Verde
Pubblico”.
Quali altre strutture di servizio nel
contesto urbano sono state prese in considerazione?
L’obiettivo principale nella progettazione di questa proposta era
che il complesso edilizio adottasse un modello per organizzare le
diverse funzioni pubbliche in modo tale che fossero in dialogo aperto
con la città. Creare quindi un punto di riferimento, un progetto
pubblico che diventi il punto d’incontro tra il passato storico
del quartiere di Toumba e il suo volto moderno di vivace quartiere
urbano.
Non ultimo, il concetto che ha ispirato questo progetto è stato
quello di un “quartiere urbano”, dove le diverse
unità sono collocate in modo tale da poter lavorare insieme e
allo stesso tempo in modo indipendente, contribuendo così al
reciproco vantaggio nei confronti dei residenti.
Quali fattori e forme dell’area
urbana in cui si colloca il progetto hanno influenzato le scelte
progettuali?
Il concept della sintesi finale è stato quello di progettare una
piccola comunità urbana, in cui otto unità edilizie
indipendenti, oltre all’asilo nido, convivono armoniosamente,
mentre i passaggi tra di loro consentono la libera circolazione e
l’accesso diretto alle stesse. Il percorso centrale, che
attraversa longitudinalmente il lotto, funge da base unitaria
dell’intero impianto architettonico. Nonostante le otto
unità edilizie rispondano a diverse esigenze pubbliche, sono
state progettate con lo stesso vocabolario architettonico. A questo
proposito, l’obiettivo principale della proposta era sia quello
di elevare il paesaggio urbano ad un buon livello estetico, sia quello
di fornire un contributo concreto alla creazione del necessario spazio
a verde.
I cittadini sono stati coinvolti
durante la fase di pianificazione? In che modalità?
Nel marzo del 2015, il Comune di Salonicco, il 4° distretto
municipale (quartiere Toumba) e la Scuola di Architettura
dell’AUTh (Università Aristotele di Salonicco), hanno
organizzato un workshop dal titolo “Un cortile per il
quartiere”. Insieme ai residenti di Toumba, hanno puntato alla
rifamiliarizzazione dei valori del luogo, nonché a favorire
l’integrazione dei richiedenti asilo nel sistema sociale.
Nella fase di progettazione, qual
è stato il contributo degli operatori sanitari e sociali?
(medici, infermieri, assistenti sociali,…)
Durante la fase di pianificazione, sono stati organizzati vari incontri
in collaborazione con il Comune di Salonicco, con associazioni e
presidenti delle amministrazioni dei servizi sociali, come il centro di
salute comunitaria, la palestra comunale, ecc. al fine di prefigurare
una strategia a seconda delle esigenze di ciascun servizio.
Successivamente, nel processo di progettazione, si è svolto
l’incontro sulle caratteristiche degli spazi e
l’attribuzione delle funzioni.
Come è stato definito il
programma funzionale?
Il complesso edilizio ha la possibilità di includere diversi usi
di welfare pubblico in modo tale che siano in dialogo aperto con la
città e le persone che servono. In questo quadro, si riescono a
soddisfare le esigenze dei residenti di un’area anche più
ampia, riunendoli per attività comuni e occasioni aggregative.
Nello specifico l’intervento comprende: un asilo nido, alloggi
per richiedenti asilo, una palestra interna, una sala polivalente per
eventi sociali, un cinema all’aperto, uno spazio-museo memoriale
dei rifugiati di Toumba, uffici comunali della comunità, un
centro di sanità comunitario, un centro diurno per gli anziani,
un parco giochi e un piccolo parco di quartiere. La superficie totale
del terreno è di 3800 mq e l’area edificabile finale
è di circa 4500 mq.
Quali criteri tipologici e formali
sono stati presi in considerazione?
Il rivestimento esterno in mattoni è stato scelto come materiale
base di tutte le facciate degli edifici. Si tratta di un materiale che
si riferisce automaticamente alla lunga tradizione dell’utilizzo
delle mattonelle nella costruzione della città di Salonicco e,
più specificamente, a un materiale che è
indissolubilmente legato alle prime costruzioni leggere per i rifugiati
nel quartiere di Toumba. Queste costruzioni sono state il riferimento
per la tecnica a grappolo che è stata tradotta nella presente
proposta come elemento morfologico delle facciate in blocchi edilizi.
Quali sono le principali
caratteristiche di articolazione degli spazi?
Ponendo la funzione dei servizi educativi come punto di partenza per la
composizione del complesso, a livello concettuale, se ne sottolinea il
ruolo cruciale come primo punto di contatto dell’individuo con la
vita pubblica. Allo stesso tempo, sul piano progettuale, questa
organizzazione complanare degli spazi interni consente anche un
contatto diretto con l’ambiente naturale. L’ingresso si
trova ad ovest del lotto, dal passaggio pedonale condiviso sul lato del
parco giochi.
Per il resto della kinesiologia del complesso, l’ingresso
principale alle funzioni è quello dal lato est del terreno per
evitare l’interferenza tra tutti gli utenti e quelli
dell’asilo nido. Pertanto, gli edifici su questo lato (quelli
dell’asilo nido, per anziani, il punto informativo e per uffici)
sono disposti parallelamente alla forma direzionata del lotto. Tra di
essi si determina un plateau comune di passaggio, che sostanzialmente
“accoglie” il visitatore e lo rivolge verso l’asse
longitudinale che struttura l’impianto complessivo.
Che ruolo gioca nel progetto il
concetto di accoglienza?
Uno dei motivi principali della proposta era quello di progettare in
termini esemplari un complesso che potesse “invitare” i
visitatori e la comunità locale ad incontrarsi e a percepire lo
spazio pubblico come uno spazio di vitale importanza.
Quali criteri e tecnologie sono state
utilizzate nel progetto per affrontare il problema del cambiamento
climatico?
Innanzitutto attraverso una collocazione ed un orientamento corretti
dell’edificio sul terreno. Non solo, la progettazione ha previsto
le necessarie aperture al fine di garantire un’adeguata
illuminazione dall’esterno, una buona ventilazione naturale e una
protezione solare durante il periodo estivo. Pertanto, la disposizione
delle unità immobiliari, su entrambi i lati del percorso
pubblico, ha tenuto conto delle esigenze di migliore ventilazione e
irradiazione solare dell’intero complesso edilizio. A questo
proposito abbiamo modellato l’area circostante in modo da
migliorare le condizioni microclimatiche complessive. Dobbiamo anche
notare che prevediamo di piantare 26 alberi sul posto e che 2/3 (vale a
dire circa 1500 mq) dello spazio libero del terreno è destinato
a “Spazio verde pubblico”.
Cosa ci si aspetta in futuro riguardo
alla progettazione architettonica dei centri sanitari?
Le esigenze di una società moderna sono in costante aumento,
soprattutto nelle città più popolate. Quindi sarà
sempre più necessario per i progettisti avere la consapevolezza
di fornire spazi realmente adeguati alle necessità degli
abitanti.
Quali sono i fattori chiave nella
progettazione di un edificio sanitario?
Il fattore chiave nel progettare un edificio sanitario è puntare
ad un complesso edilizio aperto, che inviterà gli abitanti e
renderà gli spazi più intimi. Gli edifici sanitari e
sociali dovrebbero essere progettati in modo tale da incorporare la
dimensione fondamentale dell’inclusione e del senso di
appartenenza, creando un insieme edilizio, esteticamente
caratterizzato, che predisponga positivamente i visitatori e
familiarizzi con l’intero ambiente circostante.
Esiste un modello unitario per
affrontare questo tema?
Ogni progetto è unico, perché si colloca di fronte a
società diverse. In ogni progetto molti fattori devono essere
presi seriamente in considerazione e ogni risposta è nascosta
nei bisogni della società.
Il design e l’architettura
possono contribuire alla guarigione del paziente?
Crediamo che la guarigione del paziente possa essere cercata anche
oltre l’apporto medico. Quando uno spazio è progettato per
essere utilizzato liberamente dall’abitante della città,
affinché possa essere curato mentalmente e fisicamente
attraverso diverse attività, ecco che la terapia non è
unilaterale, e quindi sì, gli spazi creati
dall’architettura possono essere estremamente utili per tutti i
tipi di pazienti.
Bibliografia
Red. (2019) – Fiore Architects wins competition with Urban Community. aasarchitecture. Disponibile a https://aasarchitecture.com/2019/08/fiore-architects-wins-competition-with-urban-community/