1
Ricettacolo (dal latino receptacūlum,
der.
di receptāre
da recipēre
[re + capi ]: ricettare, accogliere) inteso come
“ciò che raccoglie” e
“ciò che riceve” ma anche come un
ambiente (dal latino ambiens
participio presente di ambire:
andare intorno, circondare) naturale o artificiale in cui si riuniscono
persone o cose ed estensivamente luogo di raccolta, ricetto, rifugio.
(Nocentini, Parenti, 2010).
2
In tal senso viene descritta la Χώρα da
Platone nel Timeo: essa, posta tra il sensibile e
l’intelligibile, non è né essere
né non-essere ma è appunto un
“intervallo tra le cose” cui le
“forme” sono state originariamente trattenute.
Khora “dà spazio” e ha la latenza
materna di grembo, e di matrice. Per Heidegger la
“Khora” si riferisce ad una radura in cui
l’essere accade o ha luogo, allo stesso modo, per Derrida,
essa è quella radicale alterità che
“dà luogo” all’essere. Derrida
inoltre sostiene che il subjectile
(il substrato, la substantia,
il soggetto e l’oggetto assieme) è, come nella Khora di Platone e
nella concezione dello spazio greca, un ricettacolo (dechomenon) e un
luogo che sfida quei tentativi di nomi o di logica che tenta di
“decostruire”. (Derrida, 1997).
3
> universàle agg. [sec. XIV ‘corrispondente
all’idea di massima comprensione ed estensione’;
sec. XVI ‘relativo all’universo come
entità geografico-astronomica’], dal lat. universālis -e,
der. di universus.
> univèrso s.m. [sec. XIV] ~ la totalità
delle cose esistenti e lo spazio indefinito in cui si trovano. Prestito
latino: dal lat. universum
‘il mondo intero’, n. sost. di universus
‘tutto quanto, tutto intero’. Il der. universālis fu
introdotto da Quintiliano come calco di traduz. del gr. katholikós
e utilizzato dalla Scolastica al n. pl. universālĭa per
indicare le categorie generali astratte. (Nocentini, Parenti, 2010).
4
MIES VAN DE ROHE L. (1943) – “Museum for a Small
City”. Architectural Forum, 5.
5
Espressione utilizzata da Uwe Schröder in: SCHRÖDER
U. (2009) – Die
Zwei Elemente der Raumgestaltung, Wasmuth Verlag,
Tubingen-Berlin, tr. it., ID. (2015) – I due elementi
dell’edificazione dello spazio, intr. di C.
Moccia, Aión, Firenze.