Fig.
1 - Ex scalo ferroviario Ravone, Bologna. La crisi del mercato
immobiliare suggerisce l’adozione di un processo di
valorizzazione incrementale in cui l “uso
temporaneo” degli edifici dismessi esistenti viene a
costituire l’inedita fase d’innesco.
Fig.
2 - Il “masterplan usi temporanei” viene a
costituire l’inedito strumento di governance, condiviso con
la pubblica Amministrazione, attraverso il quale identificare le
“vocazioni” dei singoli edifici vacanti, sulla base
delle relative caratteristiche intrinseche. All’interno della
perimetrazione assegnata, la corrispondenza tra spazi chiusi e
pertinenze esterne garantisce ulteriori gradi di libertà,
ampliando lo spettro di configurazioni possibili per accogliere i
cambiamenti richiesti
Fig.
3 - Ravone Active District. L’assonometria concettuale del
comparto destinato alla esplorazione di soluzioni inedite, da testare
ed eventualmente recepire nella fase attuativa del Piano Urbanistico
Attuativo (PUA), esprime il senso di estraniamento degli edifici
vacanti rispetto all’anonimato del Piano circostante.
Fig.
4 - Il capannone n.4, in virtù di un impianto ad aula,
esprime un carattere assembleare che ben si presta ad accogliere la
presentazione di una nuova lista civica per le elezioni regionali (che
ha espresso la vice-presidenza della Regione Emilia-Romagna).
Fig.
5 - Il capannone n.3, rivisitando i caratteri dell’impianto
basilicale, è stato temporaneamente trasformato in spazio
espositivo destinato ad accogliere di eventi off dell’ultima
edizione della manifestazione internazionale Arte Fiera/Art First.