Fig.1
- Campo dell’istruzione, Copertina del numero
monografico di «Hinterland», anno 4, n. 17, marzo
1981.
Questo numero dedicato al tema della Scuola e curato da Francesca
Belloni e Elvio Manganaro, è quello che più denota
l’impronta di una rivista a me molto cara nonostante
l’abbia vissuta di riflesso a ciclo di pubblicazioni concluso.
Una rivista poco conosciuta che nel suo sintetico titolo compensato da un sottotitolo al contrario molto ampio
Hinterland. Disegno e contesto dell’architettura per la gestione degli interventi sul territorio denotava la sua militanza nel campo dell’architettura e della città.
Fu la prima rivista fondata e diretta da Guido Canella che
successivamente, dopo una pausa di poco più di un lustro, diede
vita ad un altro progetto editoriale che fu la seconda serie di
Zodiac la prosecuzione ideale della testata storica di fondata da Adriano Olivetti.
Durante i 34 numeri che si susseguirono dal 1977 al 1985 vennero
affrontate le più disparate tematiche sempre in maniera critica,
mai scontata e soprattutto operativa. Una rivista di ricerca aperta al
campo delle idee in cui spesso vi si trovavano interviste a figure
esterne al progetto ma interne al vasto mondo dell’architettura
(amministratori, intellettuali, figure del panorama politico e via
dicendo) a cercare quel dialogo con le istituzioni che troppo spesso
manca nella costruzione della città contemporanea.
La stessa struttura della rivista, con una impaginazione che ne
rifletteva il carattere, mescolava testi saggistici a brani antologici
a schede iconografiche tematizzate favorendo, anzi, suggerendo percorsi
di lettura paralleli molto stimolanti: capita di trovare, quindi,
accanto ad una definizione teorica l’estratto di una riflessione
di Pasolini o Max Weber.
Questo numero di FAM, dicevo, ne raccoglie l’impostazione vasta
fatta anche di testimonianze ed esperienze diversamente militanti e non
necessariamente nel mondo architettonico a ribadire la necessità
di uno sguardo ampio su una delle tematiche (quella
dell’educazione e della costruzione dei suoi spazi) fondamentali
per il futuro: per usare le parole di Canella (1981, p.2) la scuola
è «investimento a profitto differito». Mi fa
piacere, anche, che lo sguardo sull’attualità passi per il
filtro critico dell’analisi che parte retrospettivamente
dall’esperienza storica.
Il diciassettesimo numero di Hinterland era dedicato al mondo della scuola ed era intitolato
Campo dell’istruzione: un editoriale in forma interrogativa dello stesso Canella
Scuola e paesaggio: un’occasione perduta?
rifletteva sul rapporto tra scuola e città a partire dal
Movimento Moderno giungendo a proporre alcuni «spunti quasi
provocatori» (Ibidem) di progetto per la riarticolazione del
sistema dell’istruzione milanese e terminava, l’editoriale
di Canella, con un apologo
1 che altro non era che la rielaborazione della poesia
Il Tesoro di Giovanni Pascoli. Un'ode al ʻsaper vedereʼ il tesoro, al saper raccogliere i frutti di un lavoro (anche intellettuale).
Scrive Giorgio Ciucci (2014, p. 42) a proposito di Hinterland:
«Mi piace vedere nelle istanze programmatiche e formali del
progetto di Canella per Torino [Il progetto per il Centro Direzionale
del 1962, n.d.r.] le premesse sulle quali si è costruito il suo
impegno civile e disciplinare degli anni a venire: le
“distorsioni formali”, così le chiamerà
Manfredo Tafuri nel 1981 descrivendo le sue architetture degli anni
Sessanta, sono delle vere e proprie “invettive civili” che
invocano, attraverso le figure, un
disegno per un rinnovato
contesto dell’architettura – per riprendere appunto il titolo completo della rivista – che si intreccia con una nuova
gestione degli interventi sul territorio.»
Anche noi, in un momento di grande confusione progettuale, offriamo
spunti di riflessione sperando che gli eredi trovino il tesoro prima di
rovinare il campo.
Note
1 «Racconta un antico apologo
che un giorno un vecchio contadino, sentendosi prossimo alla morte,
convocò al capezzale i figli e disse loro: “me ne vado
sereno perchè nel campo vi lascio un tesoro”. Morto il
padre, i figli scavarono in lungo e in largo, prima di rendersi conto
che il tesoro era lo stesso campo ormai dissestato.» (Canella
1981, p. 3).
Bibliografia
Canella G. (1981) – “Scuola e paesaggio: un’occasione perduta?” in «Hinterland», n. 17.
Ciucci G. (2014) – “L’architettura del fuoriscala in
Canella e Rossi”, in Aa.Vv., (a cura di E. Bordogna, Ge. Canella,
E. Manganaro),
Guido Canella 1931-2009, FrancoAngeli, Milano.