N. 51 (2020): Del ‘gioco’ e del ‘montaggio’ nella didattica e nella composizione
Articoli

“Montage, mon beau souci”

Elvio Manganaro
Politecnico di Milano
Biografia
FAMagazine. FAM. Research and project on architecture and design

Pubblicato 2020-06-15

Parole chiave

  • Gioco,
  • Montaggio,
  • Didattica,
  • Sperimentalismo

Come citare

Manganaro, E. (2020). “Montage, mon beau souci”. FAMagazine. Ricerche E Progetti sull’architettura E La Città, (51), 76–87. https://doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n51-2020/323

Abstract

Quello che segue è il “resoconto di come gioco e montaggio hanno agito nello specifico di una didattica”. L’autore non parla di gioco e montaggio in termini speculativi. Altri contributi, in questo numero, si dedicano a ciò.
Qui si descrivono due esercizi proposti agli studenti del Laboratorio di progettazione architettonica 2 del Politecnico di Milano.
Gli esercizi, che sono rivolti a studenti del secondo anno della laurea triennale, hanno come campo di applicazione la città di Venezia. Venezia è sembrata l’unica città in grado di accogliere sperimentazioni di tipo “testuale”. La realtà resta fuori dall’esercizio. Comunque, nel saggio si parla anche di altro: di Gianni Rodari, della
Biennale 2019, del numero de «Il Verri» su il montaggio curato da Chiodi e Giglioli e ancora di Mark Fisher e della ineluttabilità al gioco e al montaggio che contraddistingue questi anni; infine di un ritorno al “demone” della geometria.

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