N. 41 (2017): Rapporto sullo stato degli ex Ospedali Psichiatrici in Italia
Articoli

L’arte come presupposto di integrazione e recupero. L’ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini a Milano

Pierfranco Galliani
Politecnico di Milano

Pubblicato 2017-07-03

Parole chiave

  • Progetto urbano,
  • Ospedali Psichiatrici,
  • Riqualificazione

Come citare

Galliani, P. (2017). L’arte come presupposto di integrazione e recupero. L’ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini a Milano. FAMagazine. Ricerche E Progetti sull’architettura E La Città, (41), 57–64. https://doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n41-2017/51

Abstract

L’ex Ospedale Paolo Pini a Milano è paradigmatico di un modello morfologico autoreferenziale ed estraneo all’ambiente circostante, che si evidenzia in un sistema a padiglioni secondo un preciso diagramma funzionale per la cura delle malattie mentali. Dopo l’approvazione della legge per la chiusura degli ospedali psichiatrici, un processo di rifunzionalizzazione spontanea genera una profonda innovazione dell’immagine ambientale del luogo per mezzo dell’arte come servizio sociale.

Riferimenti bibliografici

  1. Civita A., Cosenza D. (a cura di), (1999), La cura della malattia mentale. Storia ed epistemologia, Milano.
  2. Crippa M. A., Sironi V. A. (a cura di), (2009), Niguarda. Un ospedale per l’uomo nel nuovo millennio. Arte e storia della cura alla Ca’ Granda di Milano, Cinisello Balsamo.
  3. Devoti C., (2008), "‘Femmine e uomini che delirano senza febbre’: luoghi e modelli per la segregazione degli alienati" ,’AΝΑΓΚΗ, 54, pp. 99-107.
  4. Garavaglia G. F. e N., (1964), Un secolo di assistenza psichiatrica nella Provincia di Milano, Milano.
  5. Ientile R., (2008), "Per non dimenticare: architettura come memoria scomoda della ‘follia’", in ’AΝΑΓΚΗ, n. 54, pp. 82-98.
  6. Ripamonti L., (1995), Affori: mille anni di storia, Milano.