N. 43 (2018): Le "piccole riviste" di architettura del XX secolo
Articoli

Controspazio come "piccola rivista"

Claudio D'Amato Guerrieri
Politecnico di Bari
Biografia
Cover 43-2018

Pubblicato 2018-03-15

Parole chiave

  • Politica e architettura,
  • Autonomia e pluralismo dell’architettura,
  • Architettura disegnata

Come citare

D’Amato Guerrieri, C. (2018). Controspazio come "piccola rivista". FAMagazine. Ricerche E Progetti sull’architettura E La Città, (43), 33–40. https://doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n43-2018/84

Abstract

La rivista Controspazio diretta da Paolo Portoghesi uscì dal 1969 al 1981, e pubblicò un totale di 60 fascicoli. A essa vi lavorarono tre redazioni. La prima redazione fu a Milano dal 1969 al 1972 e produsse 26 fascicoli; la seconda (1973-1976) e la terza (1977-1981) furono a Roma, e ciascuna di esse produsse 17 fascicoli.

Il tema fondamentale affrontato nella stagione milanese fu quello dell’autonomia dell’architettura: in quel periodo la rivista fece conoscere in modo organico le ricerche sugli studi urbani condotte a Venezia e a Milano, e in particolare contribuì alla conoscenza dell’opera teorica e progettuale di Aldo Rossi e della cosiddetta Tendenza.

La prima stagione romana affrontò una rilettura critica dell’architettura italiana del dopoguerra, incentrata sull’opera di maestri come Ridolfi e Gardella, e focalizzò la propria attenzione critica sull’eredità del Movimento Moderno. Si contrapposero due linee: una faceva capo all’eredità neo-razionalista; l’altra rivolgeva la sua attenzione all’espressività dei linguaggi e al ritorno alla storia.

La terza stagione infine affrontò in modo esplicito le problematiche dell’uscita dal Movimento Moderno, e contribuì portare in luce le tematiche che sarebbero state le protagoniste della Prima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.