Pubblicato 2022-02-11
Parole chiave
- Poesia,
- Misura,
- Luce,
- Sublime,
- Carattere
Come citare
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Abstract
Partendo dalla figura di Étienne-Louis Boullée si tenta di affrontare una inedita lettura dei Sette spazi sacri di Simon Ungers. Attraverso l'associazione di sette tipi di spazi sacri si determinano dei binomi che legano indossolubilmente l'idea di spazio sacro, maturata da Ungers, e la capacità degli edifici, come la poesia, di risvegliare i nostri sensi che, per Boullée, conduce l'architettura – in quanto arte – verso il sublime.
Riferimenti bibliografici
- BOULLÉE É.-L. (1967) – Architettura. Saggio sull’arte, introduzione di Aldo Rossi. Marsilio, Padova.
- BURKE E. (1987) – Inchiesta sul Bello ed il Sublime, G. Sertoli, G. Miglietta (a cura di). Aesthetica, Palermo. Originariamente pubblicato nel 1956 – Vom Erhabenen und Schönen, hrsg. V. Friedrich Bassenge, Berlin. Prima edizione italiana Burke E. (1804) – Ricerca filosofica sull’origine delle nostre idee intorno al Sublime ed al Bello, Tipografia di Francesco Sonzogno di Gio. Battista, Milano.
- BURKE E. (1987a) – “Il colore come causa del sublime”. In: Id., op. cit., Aesthetica, Palermo.
- BURKE E. (1987b) – “Il gusto”. In: Id., op. cit., Aesthetica, Palermo.
- UNGERS S. (2003) – Sieben Sakrale Räume, Kunst-Station Sankt Peter, Köln. Catalogo della mostra esposta dal 28 ottobre al 21 dicembre 2003 nello spazio espositivo della Sankt Peter a Colonia.
- UNGERS S. (2005) – Autonomy and Dialogue, Cologne. Intervista con Jos Bosman. [online] Disponibile a: <https://vimeo.com/channels/545893/9562266> [Ultimo accesso 17 dicembre 2021].