Musica, pittura, architettura: la struttura dell’apparenza

Abstract

Nelle sue Lezioni di Estetica Hegel dice che “l’uomo raddoppia se stesso”, in quanto esiste di per sé come oggetto naturale ed esiste perché riesce a sua volta a produrre altri oggetti. Questa produzione, la produzione di ciò-che-ci-appare, si avvale di un saper-fare che, in un certo senso e ad un certo livello, è comune a molte arti e molte discipline.
Questo saggio intende indagare alcune di queste “procedure comuni” per quanto riguarda la musica, la pittura e l’architettura. E tutte queste discipline fanno appello alla fede in quella cosiddetta “intelligenza sintagmatica” - che fa capo alla facoltà associativa della mente -, che sta alla base di ogni costruzione dell’uomo, a partire dal linguaggio e dalla scrittura.