
Through the looking-glass. La narrativa applicata alla contro-storia del progetto territoriale
Abstract
Quale differenza c’è tra il plastico di Broadacre City e le simulazioni vista drone usate per promuovere le città sostenibili del futuro? Tra un interno di Tessenow e uno sguardo attraverso gli occhiali 3D? Forse non tanta, tutti raccontano la stessa storia: il wonderland. La questione alla base del saggio non è quella di investigare il contributo tecno-logico dello story-telling al progetto di architettura, ma il suo contributo ideo-logico. Se è vero che il mezzo della narrazione si evolve e si adatta ma la storia che racconta è una, l’interrogativo sorge da un punto di vista differente. Quale progetto di architettura merita un racconto o una narrazione? Solo il progetto in cui tutte le contraddizioni sono risolte positivamente come in un wonderland, o c’è spazio per le contro-storie?
Parole chiave
Riferimenti bibliografici
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DOI: http://dx.doi.org/10.12838/fam/issn2039-0491/n45/46-2018/194
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