N 65 (2023): Architettura e città della salute: Luoghi e Centri di Salute Comunitaria

Descrizione del fascicolo

A cura di Carlo Quintelli

Quale progetto architettonico potrebbe fornire risposte ad una nuova domanda di salute, in particolare dopo il Covid 19? Quello applicato ai servizi sanitari diffusi sul territorio, legati alla medicina di base, in grado di predisporre strutture di presidio a cui la popolazione possa accedere facilmente in virtù della prossimità insediativa e di una conseguente famigliarità di rapporto con il personale medico ed infermieristico. Nuovi nuclei decentrati di prima assistenza e cura che passano dalla denominazione di “Case della Salute” a quella di “Case di Comunità” attraverso la Missione 6 “Salute” del PNRR. Una variazione non solo nominalistica nei confronti della quale la ricerca del progetto di architettura non può che sviluppare un avanzamento disciplinare aperto e sperimentale ma capace di fornire concreti indirizzi di riferimento operativo in termini di qualità degli spazi tipo-morfologici e di ruolo urbano. In questa prospettiva, anche grazie al contributo di una ricerca PNRR dell’Università di Parma, sono stati raccolti per il prossimo numero di FAM alcuni contributi riguardanti una possibile sinottica tipologica, le potenzialità dell’inserimento urbano decentrato, la distinzione critica nei confronti della macchina ospedaliera, le radici storiche dell’assistenza diffusa, la gestione medica e la programmazione logistica, il confronto casistico sia nazionale che a scala globale delle Case di Comunità.

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